Il Blue Whale o “Balena Blu“, nato in Russia e recentemente arrivato anche in Italia, è un fenomeno che si è diffuso attraverso il web ed i social network che vede gli adolescenti cimentarsi, nel corso di 50 giorni, in una serie di prove a pericolosità crescente alle quali l’individuo, che accetta di portare a termine questa “sfida”, non può sottrarsi. Le prove vengono presentate attraverso istruzioni da seguire pedissequamente, fornite da un amministratore attraverso il web, e generalmente consistono in atti di autolesionismo, in azioni pericolose, nel guardare film horror, nell’ascoltare musica triste, nel provocarsi intenzionalmente dolore, nell’uccidere animali … sino all’ultima prova in cui si istiga al suicidio lanciandosi da un palazzo.

Il Blue Whale è un fenomeno da non sottostimare che rappresenta un sistema di stimoli e di utilizzo di tecniche tese a manipolare le vittime e rendere omertosi e amplificatori del fenomeno gli spettatori coetanei, che rimanendo silenziosi e passivi considerano modelli coloro che portano a termine le prove, in una dinamica simile a quella del bullismo, dove la maggioranza assiste senza intervenire. Il Blue Whale è una pratica di suggestione esercitata via web che spinge i giovani a compiere azioni progressivamente sempre più pericolose, fino a mettere a rischio la propria vita. Nella Balena Blu, in poco tempo, si raggiunge un vero e proprio stato depressivo con un distacco graduale e sempre maggiore dalla realtà con una mancata percezione del rischio nel quale si incorre.

 

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