Il termine viene tradotto con “vampireggiare”. Proprio come i vampiri, i giovani attendono la notte per rimanere svegli  fino alle prime ore del mattino, per socializzare, chattare e tenere contatti con gli altri utenti della rete.

Il Vamping permette di partecipare ad una sorta di cybercomunità notturna, dove ritrovarsi e darsi degli appuntamenti virtuali grazie a degli hastag ben specifici (come #Vamping).

I segni clinici che contraddistinguono il fenomeno sono:

  • Frequentare e navigare sui social e sui messanger tutta la notte;
  • dormire poche ore per notte;
  • irritabilità e nervosismo;
  • scarsa attenzione;
  • scarso rendimento a scuola.

Di notte i giovani sono fuori dal controllo dei genitori e possono essere più liberi di chattare, guardare video su Youtube, puntate di Serie tv fino al punto da esserne ossessionati e non poterne fare più a meno. Tale fenomeno sembra favorire, inoltre, comportamenti patologici come il sexting, il cyberbullismo e la diffusione di materiale privato in rete.

Un’indagine svolta dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza nel 2017 su tutto il territorio nazionale ha messo in luce che il 62% degli adolescenti rimane sveglio fino a tarda notte per chattare, parlare o giocare con gli amici e partner, a guardare video o serie TV in streaming, e un 15% si sveglia sistematicamente, anche dopo essersi addormentato, per controllare le notifiche sui social network.

Come interveniamo

Come per le altre dipendenze da internet, i professionisti dell’Associazione Di.Te. utilizzano il Protocollo Multidimensionale di Trattamento delle dipendenze da internet messo a punto da Giuseppe Lavenia. Il Protocollo Multidimensionale prevede una prima fase di analisi del sintomo e di valutazione dell’attaccamento e della gravità di abuso dello smartphone.

Viene successivamente attivato un percorso terapeutico che coinvolge non solo l’individuo ma l’intero nucleo familiare e che è orientato al riconoscimento degli elementi che hanno determinato la comparsa della problematica e la sua permanenza nel tempo. Durante il percorso terapeutico vengono indagate le motivazioni che spingono il paziente a trovare rifugio nel mondo del web anche nelle ore notturne, nonché le importanti implicazioni che la navigazione notturna ha sul funzionamento quotidiano della persona (stanchezza, problemi relazionali e scarso rendimento scolastico o lavorativo).