📵Con l’arrivo del #Covid, però, la faccenda si è amplificata. Tant’è che si va in rete sempre prima: già a 7 o 8 anni hanno il #cellulare in mano e aggirano i limiti imposti per iscriversi alle #app. Da una survey condotta dalla nostra Associazione, il #cyberbullismo si incontra per il 72% delle volte sui social. Un dato allarmante! Cosa dobbiamo Fare?
👉Conoscere il mondo #online in cui si addentreranno i nostri figli. E questo è un suggerimento rivolto perlopiù agli adulti.
👉Dire dei NO utili alla crescita. Cioè, dare delle regole, sceglierle e condividerle con il partner (anche se si è separati) e farle rispettare. Serve unità !
👉Individuare i #valori da trasmettere ai nostri figli e coltivarli insieme
Non perdiamo di vista i nostri figli, il rischio che si corre è troppo alto!
I ‘No’ che aiutano a crescere. Ragazzi c’è un tempo per andare in rete
I ‘No’ che aiutano a crescere. Ragazzi c’è un tempo per andare in rete
C’E’ UN TEMPO per tutto, anche per permettere ai nostri figli di andare in rete o di iscriversi a una app social o di messaging. Ma già da ben prima dell’arrivo della pandemia, il tempo delle età della vita sembrava non avere più tappe. Era senza step, senza riflessione sui passi compiuti, senza consapevolezza. Con l’arrivo del Covid, però, la faccenda si è amplificata. Tant’è che si va in rete sempre prima: già a 7 o 8 anni hanno il cellulare in mano e aggirano i limiti imposti per iscriversi alle app. Nonostante il recente blocco imposto dal Garante della privacy sull’uso di Tik Tok per la pressoché inesistente  attenzione alla tutela dei minori e per la facilità con la quale potevano accedere alla piattaforma, oltre che per la poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni agli utenti e le impostazioni non rispettose della privacy, il modo per accedervi lo trovano lo stesso.
Fonte: www.repubblica.it