LA NOSTRA MISSIONE

Il benessere delle persone è la prima missione di cui ci facciamo carico. Animati da questo intento, noi dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo, avvalendoci di psicoterapeuti attenti e competenti, che hanno maturato in molti anni e direttamente sul campo l’expertise nel trattamento delle patologie internet correlate, affrontiamo il disagio psicologico e sociale a cui queste conducono sempre più di frequente. Il nostro obiettivo, quindi, non è demonizzare gli strumenti tecnologi, o internet, tutt’altro. Siamo ben consapevoli che la tecnologia, i social network, gli smartphone, i tablet e la rete hanno un ruolo di primo piano nella quotidianità di tanti, a qualsiasi età. Ma siamo altrettanto consapevoli dell’importanza dell’intervento terapeutico quando l’uso eccessivo o inappropriato di questi mezzi diventa un limite per l’individuo e per le sue relazioni famigliari, sentimentali, lavorative o scolastiche. Crediamo, inoltre, che le attività di formazione e la divulgazione dei pericoli e delle trappole in cui la rete può far cadere già a partire dall’età scolare sia uno strumento importante da dare alle nuove generazioni nonché un supporto ai genitori. Per aiutarli a conoscere, arginare, e difendersi dal fenomeno con più cognizione di causa.

Studenti bocciati durante la pandemia

In un anno normale, la bocciatura, se giustificata, ci sta. Ma, in un anno delicato come questo, non sono d’accordo. La scuola deve essere meritocratica, ma anche empatica. L’indagine condotta [...]

In Dad il bullismo è cyber

Challenge pericolose, foto e video condivisi sui #social: sono le richieste di aiuto che prevengono all’Associazione DiTe. I numeri parlano chiaro, dall’inizio della pandemia i casi sono addirittura raddoppiati. Perché [...]

Il malessere sociale diffuso chiede di essere curato

L’isolamento prolungato, non solo nei più giovani, sta dando segni sempre più evidenti di un malessere sociale diffuso. Erano già tante le mancanze di certezze, in diversi ambiti, e con [...]

“Un bambino su quattro ha inviato foto intime”

Il 37% dei bambini tra gli 11 e i 13 anni ha partecipato ad almeno una challenge pericolosa. I dati che emergono da una recente ricerca dell’Associazione Dipendenze Tecnologiche ci [...]