Il Natale dell’anno della pandemia è stato diverso per tutti, un altro Natale. Lo ricorderemo per una versione più intima della convivialità delle festività e per l’assenza delle abitudini su cui ci eravamo adagiati, pur storcendo il naso. Ma questo non vuol dire peggiore, se, alla luce di tutto quello che abbiamo vissuto, riusciremo a cogliere l’insegnamento e la grande potenzialità che questo momento racchiude, ossia quello di vivere appieno un momento di condivisione di ciò che conta davvero. Ecco, cosa conta davvero per ciascuno di noi?

Ragazzi, possiamo avere davvero un Natale diverso

Ragazzi, possiamo avere davvero un Natale diverso

Sono sempre state un motivo di lamentela, ma quest’anno con buona probabilità mancheranno. Le cene e i pranzi di Natale con grandi quantità di parenti non ci saranno e non ci saranno nemmeno le classiche (e tante odiate) domande: “Cosa vuoi fare da grande?”, “Hai trovato il fidanzato/a?”, “A scuola come sta andando?”. Già, a scuola come sta andando. I ragazzi hanno passato la maggior parte del loro tempo online, tra didattica a distanza, vivendo una relazione formativa mediata da uno schermo e come ci hanno mostrato le cronache in alcuni casi senza che fossero realmente presenti a ciò che stavano facendo, hanno incontrato virtualmente gli amici su una delle tante piattaforme che abbiamo scoperto durante il periodo del lockdown.

Fonte: www.repubblica.it